Nelle pagine di questo blog abbiamo parlato spesso di pubblicità, articoli promozionali, mission, branding, marketing, ma ancora non abbiamo parlato di uno degli elementi più importanti quando si tratta di proporre un prodotto sul mercato: il packaging.
Se fino ad oggi hai sempre pensato che in fondo una confezione è solo una confezione il cui unico scopo è quello di contenere, conservare e proteggere il prodotto che diventa anche più maneggevole durante i trasporti…be’, dovrai cambiare idea. Il packaging negli ultimi anni ha acquisito un’importanza fondamentale nella vendita di un particolare prodotto e gli esperti di marketing, i designer, i pubblicitari ci mettono l’anima per renderlo appetibile, bello, maneggevole e interessante per i consumatori.
L’idea del packaging non è più quella di un semplice contenitore che viene gettato in spazzatura non appena il prodotto all’interno è stato estratto o è esaurito. Non è nemmeno più la semplice carta di identità del prodotto su cui vengono stampigliate, oltre al logo, altre informazioni più o meno fredde e formali (data di scadenza, composizione, avvertenze, codici, peso…). Il packaging, allo stesso modo della pubblicità, dei gadget promozionali o delle offerte speciali, attira il consumatore, spicca sulla concorrenza, si fa notare sugli scaffali per un suo particolare design, comunica un certo numero di informazioni che vanno oltre a quelle pratiche da regolamento. Diventa un vero e proprio strumento di comunicazione e ogni suo aspetto va curato in tal senso: il consumatore deve essere incuriosito e convinto della qualità del prodotto semplicemente guardandone la scatola di confezionamento.
Molte aziende hanno fatto del packaging accattivante una carta vincente per confermare e aumentare il valore del proprio brand, comprendendo ben presto che i consumatori, oltre al bene in sé, sono lieti di venir catturati anche da un imballaggio originale, bello da vedere, facile da maneggiare e ricco di informazioni che parli dell’azienda e del prodotto stesso, insomma che racconti una storia credibile capace di catturare l’attenzione e di condurre all’acquisto di quello specifico prodotto.
Non solo, per attirare il maggior numero di clienti, numerose aziende si sono inventate dei metodi piuttosto interessanti per fidelizzare i propri clienti. Alcuni esempi possono essere le serie limitate: un prodotto esce sul mercato con un packaging di design, magari disegnato da qualche artista o stilista, in un numero limitato di pezzi, oppure in concomitanza di eventi particolari (sportivi, canori, televisivi…) propongono un packaging in tema, altre aziende invece puntano sul riutilizzo e propongono confezioni in materiali duraturi che possono diventare contenitori originali e utili.
Anche il rinnovo del packaging di una linea di prodotti può essere una buona strategia per attirare nuovi clienti: migliorare la qualità della confezione, aggiungere un’apertura facilitata, stampare una ricetta o un consiglio di utilizzo sul retro, cambiare il design per riportare il prodotto al passo con i tempi sono tutti accorgimenti che incuriosiscono i clienti e li spingono all’acquisto. Ma attenzione anche cambiare troppo spesso può essere controproducente: si rischia di confondere il consumatore finale e di rendersi meno affidabile a suoi occhi, soprattutto se si opera nell’ambito alimentare o in quello dedicato alla famiglia, campi in cui la tradizione, la sicurezza e all’affidabilità sono punti di forza irrinunciabili per il successo del brand.