La parola d’ordine è stupire, lo scopo è vendere (e fare branding). Questo fondamentalmente è lo spirito del guerrilla marketing, una strategia di branding e vendita che punta tutto sull’eloquenza del messaggio inconvenzionale, decontestualizzato e stupefacente.
Il guerrilla marketing è la strategia giusta per tutte quelle aziende (piccole o grandi che siano) che desiderano stupire i propri potenziali clienti con una trovata divertente, originale e assolutamente “fuori luogo”. Oltre alla leva psicologica della stimolazione per assurdo, il guerrilla marketing garantisce anche risultati molto interessanti con un budget di solito limitato, se confrontato ai risultati che si possono ottenere. Si sceglie uno scenario costruito ad hoc, si selezionano degli articoli aziendali o gadget personalizzati che facciano al caso, si condisce il tutto con un’idea più o meno spettacolare e si sfrutta l’arredo urbano come vetrina, per comunicare il proprio messaggio dove uno meno se lo aspetta.
E di solito le azioni di guerrilla marketing funzionano proprio perché veicolano il messaggio in maniera non convenzionale, superando quella famigerata barriera cognitiva che ci protegge dall’indesiderato bombardamento della pubblicità assillante. Tali azioni sono studiate proprio per attirare l’attenzione di chi guarda che viene spinto a saperne di più, a prestare attenzione ad un qualcosa di tanto inusuale nel panorama urbano. E a volte basta davvero poco per fare centro e anche i semplici gadget personalizzati possono diventare il veicolo giusto per la comunicazione efficace fra azienda e potenziali clienti. Vediamo insieme qualche idea originale di guerrilla marketing.
E a proposito di gadget personalizzati guardate queste pubblicità: dei semplicissimi stickers collocati nei luoghi più impensabili hanno fatto un’ottima pubblicità al brand, con un costo decisamente più contenuto rispetto ai classici e costosissimi cartelloni pubblicitari:
La prima immagine è semplice, ma geniale: un ristorante indonesiano ha incollato stickers molto eloquenti in giro per la città, promuovendo la propria cucina piccante con un simbolo che non lascia dubbi. La seconda punta sull’idea ecologica e quale miglior testimonial ci poteva essere se non un albero? La terza è sicuramente un’idea provocatoria ma che non manca di strappare un sorriso a chi la guarda, giocando sull’illusione fra realtà e finzione. La quarta immagina è la campagna di guerrilla marketing di un insetticida tedesco. L’azienda ha pensato di riempire le strade con stickers di scarafaggi piuttosto realistici che invitano la gente a tirare la linguetta per leggere sul retro il messaggio promozionale: “Liberarsi degli insetti non è mai stato così semplice”.
Sulla stessa onda di queste trovate, la stazione radio TLV con frequenza sui 102FM ha sfruttato l’ide a del numero per promuoversi in tutta la città, andando a sostituire tutti i numeri civici 102 con dei banner promozionali che riportavano le frequenze della radio.
Queste sono altre idee economiche che hanno saputo sfruttare con originalità degli articoli promozionali semplicissimi e con un costo davvero basso: cannucce e strisce pedonali:
L’idea della cannuccia pieghevole con l’immagine della donna che fa yoga è forse quella più geniale nella sua semplicità; ma anche saper sfruttare un elemento urbano come le strisce pedonali per farle sembrare degli enormi chewing-gum è una bella trovata che non a caso è stata ripresa e reinterpretata anche da un colosso come McDonald. Nel suo caso però si trattava di un cartoccio di patatine. Il McDonald non è nuovo a trovate sceniche spettacolari e per promuovere i suoi menù freschi non ha esitato a innalzare cartelloni giganteschi con la scritta Fresh Salad composta da vera insalata fresca.
Vi lascio con un ultimo esempio di marketing non convenzionale che mi ha divertito molto per il suo doppio senso. La casa editrice tedesca Eichborn ha lanciato una campagna promozionale molto “fastidiosa” alla fiera del libro di Francoforte: 2000 mosche vere sono state utilizzate come banner volanti: dei cartellini leggerissimi sono stati attaccati con cera naturale al corpo delle mosche che sono state poi liberate per andare poi ad “importunare la gente” con il loro messaggio. E qui ecco il video con tutte le reazioni del pubblico. Tengo a sottolineare che a nessuna mosca è stato fatto del male.