Il mondo lavorativo del XIX secolo propone sempre nuove sfide ai manager e ai team di lavoro nelle aziende. La terziarizzazione, la possibilità pressoché inesauribile di offrire servizi e beni sempre migliori e targettizzati, la competizione costante, la flessibilità, la promozione di se stessi, la continua richiesta di specializzazione e professionalità e la necessità di abbattere i costi aziendali hanno reso l’ambito lavorativo fortemente competitivo e a tratti particolarmente stressante.
Un buon leader queste cose le sa ed è compito suo motivare e spingere il proprio team di collaboratori per dare il meglio di sé in tutte le sfide che si presentano. Fare in automatico il proprio lavoro non è più sufficiente per permettere ad un’azienda di essere un punto di rifermento in un dato settore. Il mondo lavorativo di oggi non ha più bisogno di lavoratori con il pilota automatico, ma necessita di persone dinamiche, creative e propositive che abbiano realmente intenzione di crescere ed esprimere le proprie capacità dentro l’azienda.
Per ottenere dai propri collaboratori il massimo è necessario dare loro una motivazione, cioè un obiettivo da raggiungere grazie alla propria spinta personale ed aziendale. E per fare questo la politica interna di milioni di aziende nel mondo ha messo in atto una serie di gratificazioni (stipendio più alto, provvigioni, benefit, avanzamenti di carriera) o di punizioni, ma oggi si scopre che queste leve emozionali non sono più sufficienti per motivare realmente un collaboratore.
Ogni persona reagisce in maniera differente, ha aspirazioni personali che possono non coincidere con quelle aziendali, oppure non è interessata a guadagnare più soldi, ma vuole semplicemente continuare a fare il proprio lavoro, scongiurando così l’incertezza del mercato del lavoro. Questo sentimento dicotomico fra azienda e persona è il fulcro su cui lavorare per abbattere le barriere fra obiettivi personali ed aziendali, per migliorare la coesione del team e motivare maggiormente la singola persona alla collaborazione attiva per la completa soddisfazione personale e lavorativa.
Per ottenere questo risultato ogni team leader dovrebbe comunicare ai propri collaboratori due concetti fondamentali:
* Nell’incertezza generale del mondo del lavoro noi formiamo una squadra
* Ogni esperienza è motivo di crescita professionale e arricchimento della propria carriera
Un teamleader deve coinvolgere la propria squadra e renderla sicura delle proprie capacità lavorative, in modo che ogni singolo collaboratore dia il meglio di sé. Ottenere questi risultati non è semplice perché è necessaria una buona dose di comunicazione, psicologia, motivazione, persuasione e polso fermo.
Ma le persone a volte non sono persuase da una semplice gratificazione o da un bel discorso. Hanno bisogno anche di un simbolo concreto di questa coesione aziendale che il teamaleader va cercando e la scelta di un gadget personalizzabile o di un articolo promozionale che esprima visivamente questi concetti può essere di grande aiuto. La mission dell’azienda e la sua volontà di coesione e collaborazione vengono catalizzate su di un oggetto di uso comune che inizia così ad essere un punto di riferimento, la formulazione reale e tangibile dei propri obiettivi lavorativi. La sua presenza sulle scrivanie esprimerà senza bisogno di parole ciò che tutti i libri e video sulla motivazione e gestione delle risorse umane non potranno mai dire perché la potenza di un simbolo è maggiore di tutte le sue singole componenti e ha una potenza evocativa certamente più forte.
Non sei convinto? Prova a leggere la definizione di simbolo su un qualsiasi dizionario!